Moda 3d: il nuovo mondo dell’abito, verso il futuro

moda 3d designer e stilisti

Moda 3d is coming

La moda, come sappiamo, richiede sempre nuovi codici, nuove idee, paradigmi e  modalità per renderle concrete. Si pensi alla moda unisex, o alle aziende eco-sostenibili in fase di decollo. Infrangendosi in tali necessità creative, la frontiera fashion è sempre più tecnologica.

Che cosa riserva la tecnologia applicata al fashion?

Lo sviluppo di nuove tecniche e tecnologie si pone la servizio di grandi idee e fashion designer. L’avanguardia in tal senso,parte come una miccia dall’haute couture, fino a contaminare ogni fascia della produzione di capi d’abbigliamento. Esperimenti sempre nuovi, tagli laser, stampanti 3d, dispositivi indossabili, hanno conquistato il fashion world. 

Strumenti nuovi, che si stanno inserendo e creando il loro “open space” tra le tecniche autoctone, ben conosciute, per realizzare abiti e accessori. Nuovi accordi tra moda e tecnologia, dunque, nonostante i pareri multiformi e discordi. Al di là delle opinioni, diamo un’occhiata ai risultati, dai risvolti estremamente interessanti.

Molti stilisti, soprattutto emergenti, sono predisposti ad un buon connubio tra moda e tecniche digitali. Insieme a validi collaboratori tecnologici introducono nuove forme estetiche e funzionali, così anche nuove opportunità, prospettive affascinanti ancora da scoprire. Collaborazioni del genere sono sempre più assidue. Stampa 3d, dunque, per un ordinario sempre più straordinario! In questa temperie, l’affascinante mondo 3d si fa strada. Si aprono nuove, inesplorate amenità del design.

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Obiettivo della moda 3d

Ma cos’è questo rivoluzionario strumento e come funziona?

La stampa 3D parte dalla sua unità base, un file.  Solitamente si tratta di un disegno in 3D, il quale viene trasformato in un codice da un software specifico. Quindi viene prodotto nella sua forma tridimensionale da un’unica macchina, un stampante, gestita e controllata da un computer. Ciò avviene semplicemente sovrapponendo strati di materiale, accantonati uno sopra l’altro, in successione. I materiali impiegati consistono generalmente in fibra di carbonio, materie termoplastiche e fotopolimeri.

Design generativo, così viene chiamato: grazie a una serie di algoritmi e interfacce digitali è possibile ottenere forme e prodotti. I risultati sono affascinanti quanto imprevedibili.  La ricetta  della stampa 3d, appunto, è a base di tre elementi: matematica, tecnologia, creatività. Gli algoritmi -matematica- sono in grado di trasformare polveri in materiali digitali a tutti gli effetti – tecnologia-. Questo processo viene sotto-forma di applicazioni on-line che consentono agli utenti di progettare, creare, manipolare: le forme desiderate si possono alterare  e modificare all’infinito. Risultato finale? Accessori, gioielli e abiti  completamente personalizzati e forme dinamiche in movimento. Il risultato è straordinario.

Progettazione di moda, oltre i confini conosciuti

Un tempo molto onerosa, la stampante 3d è oggi un acquisto accessibile per chi ha voglia di sperimentare. Prima fra tutte, l’olandese Iris Van Herpen. Pioniera vera e propria delle tecnologie digitali applicate alla moda, la“New Couture”, come  da lei definita.  Iris si dedica attivamente da qualche anno a inventare forme fuori dall’ordinario e approcci sartoriali misti tra l’impiego di materiali tradizionali e le tecnologie assolutamente innovative (come la stampa 3D, appunto).

Danit Peleg, sulle orme di Iris

Così la stampa 3d si infrange sulle spiagge della moda. E sempre più di tendenza. Ne costituisce una prova evidente il lavoro della designer israeliana Danit Peleg, che ha totalmente adottato la moda 3d. Tutto ha inizio dalla sua tesi, il cui risultato è stato  presentato al  prestigioso “Shenkar College of Engineering and Design”. Si tratta di una collezione di cinque pezzi interamente realizzata utilizzando una stampante 3d. Texture sorprendenti. Bastano 1500 dollari, e questa splendida creazione è tutta vostra: un modello esclusivo, giacca stile “bomber” realizzata  in gomma Filaflex e rivestita in tessuto. Il filaflex  si presenta come un tessuto simile al pizzo, da poter lavorare come  stoffa. È possibile personalizzarlo in base alle misure e alle preferenze del cliente.

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L’idea di Danit di realizzare un indumenti stampati in 3d su ordinazione affiora mentre la designer stava progettando un vestito per la ballerina Amy Purdy. La creazione era prevista da indossare all’apertura dei giochi olimpici di Rio, nel 2016. Danit auspica infatti che venga realizzata una piattaforma sociale che consenta agli utenti di acquistare disegni, modelli, e di stampare i propri abiti. Creazioni immediate, accessibili a tutti.

Da New York: Michael Schmidt e Francesco Bitonti

Che dire dell’abito stampato in 3d di Dita Von Teese? Decisamente da capogiro. Presentato nel marzo 2013 presso l’ hotel Ace a New York , progettato da Michael Schmidt e Francesco Bitonti. Fashion designer il primo, architetto il secondo… il tutto co-progettato attraverso un Ipad. Un capo davvero esclusivo: si compone di 17 parti in nylon stampate in 3D, tinto di nero e ricoperto con oltre 13.000 cristalli Swarovski.

Creazione pregiatissima, esposta nel 2013 presso il MAD Museum. Ciò che più stupisce è l’estrema fluidità del drappeggio della gonna,  perfettamente assimilabile a quella di un tessuto. Francesco Bitonti, si è tuffato a capofitto nella  nuova risorsa dalle innumerevoli e inesplorate possibilità. Già produttore di gioielli, scarpe e borse stampate in 3d, ha organizzato dei workshop durante la New York fashion week sui nuovi filamenti flessibili per abiti 3d. Al termine prevista la realizzazione di  un  capo nella nuova tecnologia.  Moda 3d, in progress.

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threeASFOUR

Restiamo ancora a New York. Sempre tra i pionieri nella stampa 3d l’etichetta di moda threeASFOUR, tra le più all’avanguardia nella  moda contemporanea. Brand opera di tre artisti, Gabriel Asfour, Angela Donhauser e Adi Gil. Fondato nel 2005, threeASFOUR utilizza dal 2013 la stampa 3d per creare i propri abiti.

La loro filosofia di progetto intravede un connubio tra tecnologie innovative e sistemi di confezione tradizionali. Per la Primavera / Estate threeASFOUR presenta una collezione di abiti intricati e delicati, progettati per la stampante 3d. Anche la collezione di abiti per l’autunno inverno è molto insolita e sfrutta la manipolazione di forme nello spazio e adattamenti che i normali tessuti non avrebbero potuto offrire. High tech New York, however.

Quale sarà il futuro di questa nuova risorsa? Di certo la moda 3d contribuirà a cambiare molto i linguaggi e il nostro modo di concepire l’arte di indossare, vestire, esprimere. Nel frattempo, osserviamo estasiati queste incredibili creazioni 3d in passerella. È come osservare un museo in movimento di sculture. Sono simili a sistemi di cellule, ragnatele di plexiglas o di silicone che aleggiano come un’ orbita intorno ai corpi delle modelle.

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