Nome in codice: Apollonia Saintclair. Identità sconosciuta, ma ormai nota in tutto il mondo per la sua arte. Realizza disegni erotici schietti e senza filtro. Un inno alla sessualità e alla sensualità.
Le sue illustrazioni vietate ai minori, sono un mix di sesso, eccitazione, giochi e verità. Nessun convenevole. Desiderio, estasi, fantasia e libertà emergono con imponenza, lasciando ad occhi spalancati, e talvolta meravigliati, chi osserva.
Il suo progetto Ink is my Blood volume 1, ha avuto gran successo. Una raccolta di circa 120 illustrazioni finanziata grazie ad una campagna di crowfounding. In arrivo anche il volume 2.
…”La carta mi consente di pubblicare i miei disegni in grande formato e di evidenziare i dettagli che si perdono sullo schermo di uno smartphone. Così, dopo centinaia di disegni sparsi sui social network, ho deciso di pubblicare, il mio primo libro”.
Disegno e Sesso
- Ciao Apollonia, è un onore ed un piacere poter intervistarti. Inizio subito con la prima curiosità. Come è nata in te l’idea e la voglia di rappresentare il sesso attraverso il disegno?
Perché qualcuno inizia a disegnare locomotive o paesaggi?! Per creare intensamente, devi sviluppare una passione, un’ ossessione che abbia un tema preciso. Devi essere intimamente convinta che c’è una coerenza di fondo tra generi e temi che ti interessano. Non ho scelto l’erotismo, è sempre stato lì, a volte visibile, spesso in forme simboliche, ma presente in qualsiasi cosa io abbia fatto fino a quel momento. Così, alla fine del 2011, ho ricominciato a disegnare molto più intensamente e l’erotismo è venuto a galla molto velocemente, come naturale espressione di me stessa.
- Mi racconti i tuoi primi disegni erotici e le reazioni sul web?
Non ricordo quale sia stato il primo. Ma ricordo che iniziai a postare qualcosa su Tumblr e rimasi sconvolta dall’immediata reazione del pubblico: in poche settimane avevo centinaia di fan che mi seguivano.
- Le tue opere sono esplicite e immediate. Cos’è per te il sesso? E l’amore?
È davvero una domanda filosofica … per me in quanto artista l’erotismo è come un periscopio: è un genere che racchiude incroci e legami, come quelli che intercorrono tra il pubblico e il privato, tra l’individuò e la società, tra dominio e sottomissione, veicola immagini eloquenti. Un genere trasgressivo, come lo è anche l’arte in generale. Un modo per parlare della vita – e dell’amore – attraverso lenti particolari.
- Alcune tue illustrazioni sono perverse, masochiste e feticiste. Perché questa scelta?
Qual’ è la definizione di perverso?! I miei disegni erotici sono incentrati su desiderio e potere, che sono molto ambivalenti. In fine è sempre il pubblico, con la sua personale interpretazione, a decidere cosa sta davvero accadendo tra i protagonisti dell’opera.
Pensieri e Progetti
- La donna è spesso protagonista. Qual è il tuo concetto di donna?
Bhè, non posso definire la mia idea di donna in uno o due concetti…assimilabili al dualismo collettivo e persistente di madre/puttana… le donne sono persone, e come tale sono multi sfaccettate. Vedo donne che rivestono i massimi ruoli nelle storie che io racconto. Non ho fatto questa scelta perché mi piace che sia sempre così, ma perché è poco usuale nella nostra società occidentale. Trovo che questa sia una tematica davvero eccitante da scoprire ed esplorare.
- Gran risultato per Ink is my blood volume 1 , in arrivo il volume 2, in programma c’è anche terzo volume?
Ho programmato l’uscita del 3 volume per l’autunno 2018 e il volume 4 per l’autunno successivo, 2019. Pubblicare libri richiede molto lavoro, e ora mi sento più libera di dedicarmi ai disegni e progetti in cui sono coinvolta.
- Obiettivo della tua arte. Che emozioni ti prefiggi di suscitare nello spettatore con i tuoi disegni erotici?
Non mi piace molto la parola “scopo/obiettivo”, sembra definire che io abbia una finalità verso qualcosa che, per me, è un processo assolutamente libero. Ciò che ritengo più importante è che le immagini mi risuonino dentro fortemente, e inducano alla riflessione, mi spingano a pormi domande su me stessa e sul mio modo di vedere il mondo.
- Chi ti sarebbe piaciuto essere in un’ altra vita?
A questa domanda non posso dare risposta, è paradossale: in un’altra vita non sarei consapevole di questa esistenza; ma se grazie a qualche miracolo lo diventassi, il mio punto di vista sarebbe diverso. Ho solo questa vita, non si può cancellare nulla, né ripetere, e la mia responsabilità di essere umano è dargli un senso.
- Apprezzi un artista in particolare?
Ce ne sono molti che adoro, davvero. Ma diciamolo: sarebbe fantastico prendere un drink con David Bowie!
- La più grande soddisfazione raggiunta col tuo lavoro?
Mettermi alla prova, un disegno dopo l’altro.
- Un consiglio, uno slogan per i nostri lettori?
Amatevi tanto e allo stesso modo, amate gli altri.
