Artista surrealista: Simone Miani esplora l’inconscio umano

artista surrealista simone miani

Dipinti che ti inchiodano e ti fanno perdere fra un mix di colori rilassanti e abbaglianti. Questa è l’ arte di Simone Miani. Giovane artista surrealista friulano che voglio presentare e raccontare.

Dalle strabilianti opere di arte concettuale del poliedrico Dario Agrimi, oggi passo all’arte surrealista di un giovane talento tutto da scoprire.

Simone Miani. I primi passi verso l’arte

Non è azzardato paragonare questo giovane artista a Giorgio De Chirico o a Salvador Dalì. Simone Miani riesce a creare un nuovo mix di surrealismo e metafisica che ci ricorda i grandi maestri del ‘900.

Il percorso di Miani inizia molto presto a Udine. A 15 anni entra a far parte della “Sintetic Art“, un piccolo gruppo di artisti udinesi che lo introduce nel mondo artistico concretamente. Coltiva la propria passione e sperimenta.

Nel suo periodo post-adolescenziale c’è anche una parentesi musicale che lo avvicina al mondo della musica, ma di colori e tele non ne può fare a meno. Il suo percorso lo conduce all’arte figurativa facendolo diventare non solo pittore ma anche scultore, concentrandosi principalmente sul tema del comportamento umano, della percezione e della pluralità del “Sè” .

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2 domande a Simone Miani

• Di cosa ti occupi nel tempo libero?

La parola “tempo libero” implica il fatto che una persona lavori, quindi, prima di risponderti, dobbiamo definire prima la parola “lavoro”. Ho sempre pensato che il lavoro occupa una grande parte della vita di tutti. Più o meno 1/3. E lavorare per il solo scopo di incamerare danaro e comprare delle cose, sia un modo poco proficuo di occupare un così grande ammontare di tempo. Quindi se intendiamo come lavoro quell’attività che ci permette di guadagnare per sopravvivere al meglio delle nostre possibilità… Allora no, io non lavoro, e di conseguenza non ho tempo libero.

Non ho molti amici e mi piace abbastanza stare da solo. Ne ho bisogno, la solitudine è un po’ il mio prezzo. Non mi piacciono i luoghi molto affollati e preferisco conversare su un tema interessante piuttosto che gettarmi in danze sfrenate. Mi piace il mare, mi permette di pensare. Mi piace andare in barca, mi piace pescare. Mi piacciono i videogiochi, sono pur sempre dell’83!

• Quanto ti consideri artista, ti senti di “etichettarti” così?

No, non si può e non si deve mettere il bavaglio alle opinioni altrui, non bisogna autoproclamarsi. Vedi, se ti etichetti imponi il tuo ruolo agli altri, non dai la possibilità a qualcuno di conoscere e pensare a quello che fai. L’etichetta “Artista” è qualcosa che ti affibbia un gruppo di persone, una comunità.

Uno può ambire ad essere un pittore, uno scultore, un musicista, un poeta etc… e deve ambire in grande. Deve ambire ad essere il migliore certo, ma poi, alla fine, “Artista” ti chiamano gli altri.

Poi oggi giorno è pieno di artisti. Quando uno è bravo a fare qualcosa diventa subito artista, “E’ UN ARTISTA DELLE BOMBE!” dicono. Stai già pensando male vero? Invece parlavo di Vhils, che un artista lo è davvero e usa anche gli esplosivi per eseguire i suoi magnifici e poetici lavori. Vedi? È una parola usata in modo inappropriato il più delle volte.

Simone Miani. Artista surrealista … reale

Predilige la semplicità e i luoghi isolati e le sue opere rispecchiano la sua personalità non essendo mai affollate di figure ed elementi. Il mare occupa un ruolo centrale per Simone. Il paesaggio e il rumore delle onde aiutano il suo estro. Tutti questi elementi, unendosi tra loro danno vita a fantastiche opere surreali. L’apparente solitudine e l’isolarsi, non incidono negativamente sulla produzione artistica, anzi la rendono più solida e florida.

Le opere di Simone sono talmente apprezzate che qualche tempo fa, una sua installazione in Friuli è stata rubata da alcuni ragazzi. Probabilmente questi giovani critici d’arte hanno visto in Miani un’artista surrealista in rampa di lancio e quindi hanno deciso di prendere una sua opera, prima che andassero a “ruba”!

artista surrealista simone miani

Simone Miani. La metafisica del duemila

Ora, voglio concentrarmi sulla caratteristiche e sulla pittura dell’artista. In un primo momento, risaltano subito agli occhi le tinte abbaglianti che vengono utilizzate. Toni caldi e freddi si uniscono perfettamente tra loro. Un’ “esplosione” di combinazioni cromatiche che trasmettono un’ abbagliante serenità. Nei suoi dipinti vengono raffigurate persone senza volto ma che riescono a comunicare forti sensazioni, grazie ai dettagli aggiuntivi che l’artista inserisce. L’ assenza del volto ci consente di concentrarci di più su quello che accade nelle sue opere. L’interazione dei corpi con gli spazi e gli oggetti ci travolge e ci comunica ciò che spesso è invisibile agli occhi.

artista surrealista simone miani

Nonostante la delicatezza dei dipinti, è curioso che l’artista preferito da Miani sia Jean-Michel Basquiat, sembra che la passione per lo statunitense non influisca in modo evidente nei suoi lavori.

La figura umana è centrale nelle opere di Simone. Grazie al suo sapiente e originale utilizzo di colori e di idee sempre in movimento, viene reinventata. Raffigura la condizione umana, la percezione, il Sè. La sua intenzione è immortalare in maniera istantanea la condizione dell’essere umano mettendo in luce la sua pluralità, le sue incongruenze e gli aspetti più profondi.

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Il sito web ufficiale dell’artista surrealista Simone Miani: simonemiani.com

La Pagina Instagram: instagram.com/simonemiani

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